Dopo l'infinito cosa c'e', papa?
Fare il padre navigando a vista - (Mondadori, 2013)
autore: Stefano Zecchi

note: Miriam Binda (luglio 2013)
Questo libro, Dopo l'infinito cosa c'e', papa? non vuole fornire la chiave per capire e risolvere tutti gli infiniti problemi che esistono nella relazione tra genitori e figli ma analizza, con parole semplici, il rapporto familiare che prende spunto anche da una sua personale esperienza di genitore. Non dimentichiamoci infatti che egli è padre di famiglia, prima ancora di essere professore e scrittore rinomato. Per Stefano Zecchi, oggi il "papà" in molte situazioni familiari, è ridotto ad un ruolo quasi marginale - considerato un sostituto materno. Anche le madri talvolta offrono, ai propri figli, questa visione del padre incapace di mantenere un proprio ruolo all'interno del nucleo familiare; più dominato dalla figura femminile e dai nonni che, in molte circostanze, si prendono cura dei nipoti in assenza dei veri genitori.
Oggi come oggi, si nota soprattutto la carenza della così detta "legge del padre" considerata basilare soprattutto per l'educazione dei figli. La mancanza contemporanea, della legge paterna, spezza la continuità con il passato quando il "padre" svolgeva il ruolo dell' autorità ed era in grado di garantire, in famiglia, un ordine morale. Basta prendere, come esempio, le parole di Dante per capire che il ruolo paterno era sacro:
"e però dice e comanda la Legge, che a ciò provvede, che la persona del padre sempre santa e onesta dee apparire al li suoi figli; e così appare che la obbedienza sue necessaria in questa etade” (tratte dal - Convivio, IV, XXIV , 18-20)
Senza andare troppo in dietro nel tempo, all'epoca dell'umanesimo rinascimentale di Dante per intenderci , anche oggi possiamo verificare che il ruolo del padre è considerato di primaria importanza per l'educazione dei ragazzi, soprattutto nelle scuole (non tutte) in cui ancora si mantiene il ruolo del professore che aiuta i propri studenti a crescere ed a formare il carattere utile allo studio ed alla vita sociale, frequentata dagli adulti. Nonostante si mantenga questa valutazione istituzionale molto rispettosa del ruolo paterno oggi, più che mai è evidente che quest'ordine è in crisi.
Si potrebbe riassumere: da un lato nuovi padri giocosi, dall’altro l’ombra dell'assenza e preoccupazione di non riuscire a svolgere il ruolo di padre. Il desiderio, legittimo, di molti padri di partecipare attivamente alla cura del figlio, sin dai primi giorni di vita, può dar origine (anche spinto dai media che amano enfatizzare il cosiddetto ‘mammo’) all’equivoco dell’interscambiabilità dei ruoli materno e paterno. Si rischia che il padre viva il suo rapporto con il nuovo nato ‘sotto tutela’ e che la madre si ritrovi a fare da madre di entrambi. Altre volte fa semplicemente ‘il supplente’ addirittura è estromesso dalla vita familiare; in questo caso ce ne parla anche Claudio Risé nel suo libro Il padre l'assente inaccettabile (sezione problemi sociali di oggi /Editore San Paolo). Risè analizza soprattutto la figura paterna che manca, nelle famiglie, a causa di un processo di grave indebolimento ed estromissione del ruolo paterno generato soprattutto dalla diffusa pratica di divorzio che, di fatto, spacca il nucleo familiare e lo annulla. Naturalmente non è solo l'enorme quantità di divorzi o separazioni che si verificano, ogni anno, in tutto il mondo a mettere in crisi la legge del padre, esistono fattori del tutto inediti che stanno alla base di un cambiamento culturale e di mentalità familiare. Ci sono molteplici interrogativi che diventano argomento di attualità, mi viene in mente, ad esempio, il matrimonio tra persone di medesimo sesso che possono adottare anche dei figli. Come misurarci in questi contesti inediti ma reali (paternità di coppie omosessuali)? E come si sentono quei padri che accudiscono i figli non biologici e lasciano invece i loro figli naturali, avuti magari dai loro precedenti matrimoni, con altri?
Non più solo "morte della legge del padre" ma ‘moltiplicazione di nuovi padri" con diversi orientamenti ed esperienze. In base a questo cambiamento epocale - è bello partire - da una riflessione che come spiega il Prof. Stefano Zecchi, nel suo libro, riguarda l'origine ontologica della famiglia non derogabile o falsificabile - in quanto ognuno di noi è figlio di un padre e di una madre - siamo venuti al mondo così ed è una verità che onora l'esistenza della vita.
Dal libro: Dopo l’infinito cosa c’è, papà? Fare il padre navigando a vista" (Mondadori,)
prefazione:
«Racconto le mie esperienze di giovane padre che ha un po' di anni in più della media dei padri giovani. Descrivo ciò che vedo intorno a me: mamme e papà indaffarati intorno ai loro figli, o indifferenti, assenti. Famiglie che si uniscono con grandi progetti di vita e che si sgretolano per il più infantile egoismo (...)
Che consiglia ai padri di oggi?
Non mi permetto di dare consigli, ma di raccontare la mia esperienza. Da tanti anni di insegnamento, è nata la mia riflessione. Vedendo dei ragazzi così fragili e disarmati di fronte al minimo insuccesso, mi sono fatto l'idea che sia mancata loro la figura paterna che in genere è quella che dà un senso di realtà, un rapporto con il mondo esterno. Il padre, di solito, mette il figlio “dentro la vita”.
foto M.Binda/ archivio aminAMundi
Stefano Zecchi, nato a Venezia il 18 febbraio del 1945, è scrittore, giornalista e professore ordinario di Estetica presso l'Università degli Studi di Milano. Opinionista per molte trasmissione R.A.I - è stato anche Assessore alla Cultura del Comune di Milano.
Tra i suoi libri ricordiamo:
Fenomenologia dell’esperienza (1972), La fenomenologia dopo Husserl nella cultura contemporanea (1978), La magia dei saggi (1983), La fondazione utopica dell'arte (1984), La bellezza (1990), Verso dove (1991), i saggi Sillabario del nuovo millennio (1993), Estasi (1993), Il brutto e il bello (1995), Sensualità (1995 - premio Bancarella 1996), L'incantesimo (1997), L'artista armato (1998), Capire l'arte (1999), Fedeltà (2001), Amata per caso (2003), L'uomo è ciò che guarda (2005), Le promesse della bellezza (2006), Quando ci batteva forte il cuore (2010).