martedì 19 marzo 2024   ::  
Filosofia, aminamundi


Cos’è  il male per  Sant'  Agostino?

autore: Miriam L. Binda


Vittore Carpaccio 1503 sant agostino nello studio.jpg

Vittore Carpaccio Sant'Agostino nel suo studio - 1503


Agostino nacque a Tagaste, in Africa nel 354  e morì ad Ippona nel 430 d.c.

Condusse una vita intensa ed inquieta, fra viaggi, conoscenze fondamentali , conversioni spirituali e polemiche teologiche e filosofiche. Dopo la prima formazione fondata sullo studio dell’eloquenza e della retorica, aderì al Manicheismo – dottrina di origine persiana secondo la quale, l’intero universo e’ dominato dal dualismo etico tra il Bene ed il Male. In seguito durante un viaggio nella penisola italiana, venne in contatto con il neoplatonismo di Plotino che segnò il suo pensiero profondamente.

L’evento cruciale della sua esistenza fu l’incontro con i vescovo di Milano Ambrogio che determinò la sua conversione al cristianesimo e lo aiutò a trovare un saldo piedistallo per la propria anima. Un ruolo fondamentale spetta anche alla madre Monica, donna di fede e devota al Cristianesimo.

Sant’Agostino, dopo la sua conversione, ammetterà che il dubbio e’ all’origine della sua ricerca esistenziale e di fede.   Il dubbio per Agostino, non e’ dunque.  sterile scetticismo, bensì una riflessione verso l’affermazione della  verità indubitabile “se sbaglio esisto” (si fallor, sum) affermazione che venne considerata come anticipatrice del cogito di Cartesio. Il pensiero di Sant’Agostino può essere sintetizzato nella massima “guarda in te stesso” (in te ipsum redi) ossia guarda nella tua anima.  L’anima  e’ il centro della verità in quanto riflette l’attività creativa di Dio. Il tema platonico della reminiscenza viene dunque sostituito in Agostino dall’Illuminazione. Dio e’ presente nell’animo di ciascuno come quel Maestro Interiore che illumina la nostra ricerca della verità.  In questo modo la verità diventa Verità.

“Non uscire fuori di te, rientra in te stesso, la verità sta nell’intimo dell’anima umana(…) dove infatti arriva ogni buon ragionamento se non alla verità?”

 

In questa direzione  Agostino trova una sistemazione al problema fede-religione (o filosofia) La verità della filosofia sono stimolo ed integrazione della verità della religione ed in essa si completano e inverano.

 

La Città di Dio

La contrapposizione agostiniana tra la città di Dio e la città degli uomini il De Civitate Dei, scritto in occasione del sacco di Roma operato da  Alarico nel 410 d.c., volle essere sia una difesa del ritorno delle accuse contro il cristianesimo (ritenuto responsabile dell’ira degli dei contro Roma) sia una conferma del ruolo di guida della religione cristiana in un periodo storico segnato dalla fine dell’Impero Romano.

Secondo Agostino il percorso umano su questa terra  e’ guidato da due amori opposti: quello terreno, per se stessi, e quello divino. La storia in questa prospettiva, vede queste due città intrecciarsi continuamente e confusamente – l’uomo v i v e  una vita mista – in attesa che il giudizio supremo lo renda puro e di nuovo unito a Dio.

Egli dunque rifiuta la posizione (deista-neoplatonica) secondo la quale Dio  è  al di la dell’Essere. Rifiuta tale supposizione poiché porterebbe far coincidere Dio con il nulla. Nelle Sacre Scritture Dio non e’  nulla; per  l’umana condizione  Dio, si era annunciato  all’uomo  e precisamente in Esodo III 14  disse : “Io sono Cului che sono”. Ciò naturalmente non significa che l’essere in Dio e’  comprensibile  dall’intelletto umano; però la fede, nella Rivelazione,  permette il rapporto diretto con il divino e con la   verità, che la ragione cerca di chiarire a se stessa. La ragione ha lo scopo di scoprire il bene.   Ma chiedersi cos’e’ il bene vuol dire anche domandarsi:  perché c’e’ il male?  

Come per Platone,  Agostino vede l’unione di bene ed essere,  così come il Supremo Bene coincide con il Supremo Essere  o  Dio. Ciò esclude che vi sia un secondo principio del male contrapposto a Dio (Supremo Bene). Dio essendo l’essere supremo  è anche incorruttibile per cui nulla può agire come male. Non e’ Dio la causa del male.  Per  Agostino il male  non è  nulla nel senso è solo   un minor grado di perfezione nella gerarchia di beni creati da Dio. L’uomo  sceglie  il male perché  non è necessitato da Dio in quanto è libero mediante il “libero arbitrio”.  Con  il libero arbitrio può pensare e scegliere di agire per il bene secondo il proprio livello di consapevolezza.  Dunque , l'uomo  riceve la Grazia di Dio soltanto se ha scelto di agire e di pensare il bene.

 Bibliografia:

tra le opere del pensatore di Tagaste – (la sua produzione e’ molto vasta) si ricordano: De Beata Vita; Contra Manichaeos, De Vera Religione, De Civitate Dei e le Confessioni.

 Approfondimenti:

 Joseph Ratzinger  -  Popolo e casa di Dio in Sant’Agostino - ed. Jaca Book - 1997

Boyer  - Christianisme et neoplatonisme dans la formation de St. Agustin – Paris 1920

Luigi Alici, Remo Piccolomini, Antonio Pieretti : Agostino nella filosofia del Novecento.- Ed. Città Nuova – Roma -  2003

Giorgio Monelli – Mondo essere e nulla – le radici filosofiche a capo della spiritualità agostiniana – ed. Città Nuova – Roma -  2003

Giulietta Saginario – Monica mia madre – biografia critica della madre di Agostino  - ed. Città Nuova – Roma - 2004

 

  Basilica San Pietro in Cel d’Oro   - Pavia   - le spoglie di Sant'Agostino a Pavia.

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