Fabio Strinati - poesie scelte:

(Fabio Strinati i-archivio per aminamundi)
Un percorso artistico, quello di Fabio Strinati, la cui parola "poetica" si avvicina arditamente ai misteriosi ritmi dai toni complessi, per il particolare ascolto musicale di Giacinto Scelsi, le cui note, grazie all'abilità e complicità del pianista e musicista Ottaviucci, s'addentrano meravigliosamente anche nell'anima eclettica-e-sonora di Cage. L'ascolto di questi artisti, francamente impopolari, apre la visione alle poesie di Fabio Strinati. Qui di seguito riportiamo, sul nostro portale, alcune sue composizioni letterarie che confermano, a mio dire, la qualità di questo artista contemporaneo, nato nelle Marche, la cui cifra espressiva della sua ricerca interiore, concede al lettore una musicalità particolarmente - essenziale - per l'ascolto della sua parola la cui "memoria" nella "solitudine" rinvia, alla nera, "macchia" della nostra anima sbiadita. (sulla quale, occorre porre- qualche riflessione) m.b - 06/2017 - www.aminamundi.it
MEMORIA
Memoria che mi trattieni il fiato, respiri col mio
cuore di gomitolo sfilacciato
che nel vociaio scuro,
scivoli piano nel tuo interno solo e remoto.
Sperduta in attimi di ricordi segreti, e come persa,
svanisci nei minuti quando la matura vita
è decana alla penombra;
umana è l’anima che ci turba con le pene
e l’infelicità corsara,
come immortale è l’ombra.
SOLITUDINE
Solitudine meschina, diluita col tempo che tu passi
ad intrecciar gli sguardi nei vuoti occhi del domani,
che sondi fondali soli, e come ti muovi
nei torbidi momenti
dove il sole piano si sparpaglia,
dove l’ombra della notte sempre m’accompagna.
Quando l’alba sale nel suo scivolo e curva,
quando puntuale scende la smania
che come l’edera sui muri delle vecchie case,
penetra e circonda, quel poco chiaro
che agli occhi nostri vale una dottrina di fortuna:
è la solitudine che getta l’occhio nella sofferenza
dentro dissennati fievoli ricordi,
di giorni opachi, appannati giorni di pioggia.
Q U I
Voglio declamare una preghiera ma non per paura;
le luci sono affievolite e le coronarie
suonano ad intermittenza,
come una slavina il mio cuore imbambolato
come quegli amori spenti presto e chissà,
quanto la mia vita dura!

LE ANIME AGRESTI
Le anime agresti che scolpiscono
il loro nome sulla terra,
umili vite alla luce chiara del sole
e smarrite.
Uomini che sotto un’alba nata presto
s’annidano sui rami ammucchiati;
geniali venti trasportano
consigli, i vecchi detti
campestri nati dai sentieri tracciati,
dai suoni d’un tempo, mai persi
per scolorimento.
Le anime che come radici piantano
il loro seme nella terra,
o dietro un albero, l’alta montagna
che copre la sua ombra
che vagante, gli sfugge giornaliera.
MORTE
La mela su quell’albero è inquilina
del suo cordone ombelicale
muto e scende, s’aggrappa
al vuoto che la circonda e pende,
l’animaletto su quell’albero morente.
Fiori svaporati, mostrati al sole
per un pugno di colori
sbucati nel vento
come racconti di germogli:
la pioggia che mai è sorda,
che cade come sulla tomba
l’ultima foglia sul rametto spazientito,
e mai per la vergogna.
VITA
La formica accanto al sassolino si nasconde,
pare che strisci con la briciola
di pane sciolta col filo fino
di una polvere che aspetta il vento,
che s’alza d’improvviso e fischia,
tra alberi di querce
e un soffio di silenzio.
Strade bianche, prati verdi
sotto un cielo azzurro disperdente:
alla campagna il tempo su se stesso
si annusa e si riannoda,
come il frutto maturo cade sulla zolla,
una vocale muta è nulla, goccia dispersa
che sulla terra di cultura s’è affogata,
il seme nella culla.
HO SPENTO L’AMORE
Ho spento l’amore sulla porta della bocca,
baci chiusi da un’idea di buio, lingua
asciutta spenta s’increspa, in un rodeo
dentro questa notte sola,
in ogni stanza con la cenere
sui muri incerti.
L’anima mi è crepata per sentimenti
in brandelli di fumo lasciati salire
al cielo colorato dalla ruggine,
cuore di pietra su rotaie secche
come vene di montagna,
cuore scontroso che sei stato innominato,
e dall’amore fuggi, e fugge l’amore
prima di scolorirsi invano.
IL RAGNO
All’angolo un ragno piccolo è la forma della tela
che ingromma e scende, come tale
alla penombra,
che muore e mai però si scade!
Eccolo quel ragno fino
che scimmiotta, non corre e non cade,
e mai che si deforma
al foro quel puntino,
le chiazze rade.

SPERANZA
Ho il cuore che batte forte sulla gola come
col bastone si batte sulla legna;
ho l’ansia che si rivolge a me, astuta, che mi muove
come un fuscello al vento di maggio
come sugli alberi lasciati soli ad invecchiar nel tempo,
mentre la mia anima è dispersa dove?
Nulla è più vasto dell’infinito che varia, che sfuma,
che si disorienta, che mai muore,
che come il dissolversi di una luce chiara
tra le silenti e scurite ore,
ombre come del suo ago la cruna.
OLTRE
Occhi che piangono nel mio pensiero di lago umido,
occhi che nel vuoto guardano.
Io, appartenuto al mondo come specie vagabonda,
e un poco viandante...
ho pianto l’anima mia nel suo grido di boato.
Ho messo nelle mani del pozzo la mia vista
colorata di nero,
ho ascoltato le fitte nel cervello e i cullamenti
dentro un sentimento che ora, sempre m’accompagna,
ho assaporato il mio io...
e la vita illeggibile che i miei occhi non vedono.
ORME
Mi osservo dal forellino...
su quell’albero di noce, brancola nel buio
quel tutto che mi segue.....dappertutto
e scava, scava la pala dal di dentro,
e le febbrili ore!
LA MACCHIA
Come si dissolvono le nostre polveri nell’incertezza
della vita, o della morte che penetra che arriva
e alimenta altra morte, che impregna
la nostra vita che finalmente, al tocco della falce si svela.
Il tempo è in movimento e lontano;
e la solitudine serpeggia senza catene di ferro
durante i nostri momenti vuoti,
e quando un po’d’ombra arriva a noi come
una macchia di petrolio su questa lavagna di vita,
il nostro vivere diventa fievole,
la nostra anima sbiadita.
A VOLTE
L’esistenza si mescola alla vita
che sembra un racemo di vigna

Fabio Strinati ( poeta, scrittore, aforista, pianista e compositore ) nasce a San Severino Marche il 19/01/1983 e vive ad Esanatoglia, un paesino della provincia di Macerata nelle Marche.
Molto importante per la sua formazione artistica, l'incontro con il pianista Fabrizio Ottaviucci.
Fabrizio Ottaviucci è conosciuto soprattutto per la sua attività di interprete della musica contemporanea, per le sue prestigiose e durature collaborazioni con maestri del calibro di Markus Stockhausen e Stefano Scodanibbio, per le sue interpretazioni di Scelsi, Stockhausen, Cage, Riley e molti altri ancora.
Fabio Stirati è attivo nelle edizioni di "Itinerari D'Ascolto" - manifestazione di musica contemporanea organizzata da Fabrizio Ottaviucci - in qualità di interprete e compositore, prende parte a numerosi festival e manifestazioni musicali nazionali ed europei, tra i quali non va dimenticata, la sua partecipazione come artista musicale, alla mostra di arte visiva “ movimento suoni idee “al Caffè Concerto di Modena, con Amos Amaranti e gli Arcadia Meccanica all’11° Giornata del Contemporaneo svoltasi ad ottobre 2015.
Nell'anno 2014 - l'artista Fabio Strinati si dedica alla scrittura e nell'ottobre del 2014 pubblica il suo primo libro di poesie dal titolo Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo, a cura della Casa Editrice ed Associazione Culturale Il Foglio Letterario la cui direzione spetta allo scrittore e critico Gordiano Lupi. Questa prima pubblicazione è stata anche interpretata, dall’attrice Maria Rosaria Omaggio, in uno spettacolo d'arte e musica che si è svolto a Roma, al Teatro Lo Spazio, nell’agosto del 2015.
Nel novembre del 2015 esce il suo secondo libro, pubblicato, sempre dalla Casa Editrice ed Associazione Culturale Il Foglio Letterario. Questa seconda raccolta poetica, dal titolo Un’allodola ai bordi del pozzo si è confermata in molti premi nazionali ed internazionali, si ricorda ad esempio il 2° Premio Nazionale Scriviamo Insieme e la classificazione di "finalista" al Premio Artistico Internazionale Michelangelo Buonarroti.
Un anno dopo, nel novembre 2016, Fabio Strinati pubblica il suo terzo libro: Dal proprio nido alla vita la cui forma letteraria non è propriamente quella di una silloge, come per le precedenti pubblicazioni, ma un poemetto ispirato al romanzo di Giordano Lupi “Miracolo a Piombino” presentato al Premio Strega.
Nel 2017 sempre con Il Foglio Letterario esce la IV silloge: Al di sopra di un uomo e la V silloge dal titolo: Periodo di transizione. Quest'ultimo libro, in particolare, è stato tradotto in lingua rumena da Daniel Dragomirescu con la prefazione di Michela Zanarella.
Per quanto riguarda le riviste e antologie letterarie anche online - in sintesi - si ricordano le principali nelle quali sono pubblicate le opere poetiche di Fabio Strinati: Il Segnale, rivista letteraria fondata a Milano dal poeta Lelio Scanavini. La rivista culturale Odissea, diretta da Angelo Gaccione. Il giornale indipendente della letteratura e della cultura nazionale ed internazionale Contemporary Literary Horizon. La rivista di scrittura d’arte Pioggia Obliqua. La rivista “La Presenza Di Èrato”. La revista Philos de Literatura da Unia Latina, Aminamundi.
Qui di seguito si citano i riconoscimenti, più rappresentativi che sono stati attribuiti all'artista Fabio Strinati
1° classificato al 23° Concorso artistico Internazionale Caro Amico Rom. Prestigioso concorso organizzato da Santino Spinelli ( Musicista, compositore e insegnante italiano )
Premio Gruppo Euromobil Undier 30 per la poesia, manifestazione poetica FluSSiDiverSi. In questa particolare occasione - l'autore Fabio Strinati, ha preso contatto con affermati poeti italiani e stranieri, tra i quali si ricorda: Flavio Ermini, Fabio Franzin, Rosana Crispim Da Costa, Paul Polansky, ma è sopratutto grazie alla collaborazione artistica con la poetessa e traduttrice straniera, Ljerka Car Matutinovic, con la quale, Fabio Strinati inizierà un percorso di traduzione, in lingua croata, di alcune sue composizioni poetiche tratte dalla prima silloge: Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo.
Altri premi o partecipazioni: 1° classificato al Premio Nazionale Sorella Africa.
Vince il Poetry Slam di Poeti di Periferie ad Ischitelle Nel Gargano, manifestazione poetica e culturale fondata ed organizzata da Vincenzo Luciani e Manuel Choen.
Ottobre 2015: partecipa alla mostra di arte visiva “ movimento suoni idee “ in qualità di artista musicale al Caffè Concerto di Modena con Amos Amaranti e gli Arcadia Meccanica all’11° Giornata del Contemporaneo.
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