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Caravaggio, San Tommaso incredulo - 1601
Tommaso e le dispute teologiche.
(di Abbati Giuseppe - 15-02-2008)
Tommaso D’Aquino frequentò la facoltà delle Arti, appena fondata a Napoli, da Federico II ed entrò, subito dopo a far parte dell’ordine Domenicano. Si trasferì a Colonia a studiare teologia ed il suo maestro fu Alberto Magno, uno dei maggiori teologi del periodo. Tommaso passò poi a Parigi ove iniziò la carriera accademica ricoprendo ruoli importanti sino a diventare un’autorità per il cristianesimo-medioevale. A Notre dame di Parigi e’ possibile vedere una sua rappresentazione iconografica apprezzata, ancora oggi, da molti fedeli. Gli studi accademici di Tommaso, recuperano la tradizione Aristotelica con l’adozione di particolari concetti della metafisica, della logica integrati con i dogmi della fede cattolica. Naturalmente anche altre tradizioni,influenzano il suo pensiero, in particolar modo il neoplatonismo. Egli interviene soprattutto, nel dibattito sulla relazione tra filosofia e teologia e l’ispirazione aristotelica, verso la teoria della “teologia-razionale”. al vertice dell’attività conoscitiva dell’uomo. Tommaso a differenza di molti suoi contemporanei era fiducioso riguardo alla possibilità, per la ragione, di cogliere la verità di Dio in sintonia con quella rivelata. Fede e religione, rappresentano due vie distinte. La prima fondata sull’attività di Dio; la seconda, basata sulla forza della dimostrazione, comunque limitata alla finitezza della natura umana, incapace di varcare la soglia del mistero. Per Tommaso, rimane il fatto che non vi sia mai contraddizione tra il pensiero razionale e teologico ossia tra la verità e la riflessione intelletuale infatti egli dice: “La Grazia non supera la natura, ma la compie”.
Pur rifacendosi al pensiero di Aristotele,Tommaso si distingue dallo Stagirita su due concetti:
L’essere, per Tommaso, a differenza di Aristotele, non e’ nozione prima posseduta da ogni uomo ed attitudine a ogni esistente, l’essere e’ anche la causa ossia “fondamento di ciò che e’”.
L’Atto puro: per Tommaso non e’ soltanto, il principio immobile del movimento di un mondo coeterno. L’atto puro, assume il significato della causa prima dell’essere stesso.
Le speculazioni filosofiche e teologiche di Sant’Tommaso avevano lo scopo fondamentale di spiegare che la ragione, si rende consapevole dell’esistenza di Dio.
Le dispute:
Nel periodo in cui visse San Tommaso ( 1221-1274) vi erano pensatori che mettevano in dubbio l’esistenza di Dio o ne davano una interpretazione che metteva sullo stesso piano l'Essere assoluto con l'Essere relativo ed umano. Tommaso, attraverso un elaborato procedimento logico-concettuale riusciva a dimostrare, senza contraddizione, l’esistenza di Dio mediante cinque vie:
La via del mutamento – causa del divenire o passaggio dalla potenza all’atto. Nell’universo vi e’ dunque una causa immutabile, causa di tutte le cause del mutamento dell’essere esistente. .
La via del rapporto tra effetto e causa efficiente – se ogni effetto, rimanda ad una causa quindi e’ necessario Dio, causa prima di ogni cosa.
La via del rapporto tra contingente e necessario – la contingenza delle cose rimanda ad un essere assoluto e necessario ossia Dio.
La via dei vari gradi di perfezione – la natura dimostra vari gradi di perfezione, che dipendono dal grado di partecipazione ad un principio assoluto.
La via dell’ordinamento finalistico – di tutto l’universo – l’ordine dell’universo – fa presupporre l’esistenza di una intelligenza ordinatrice. Dunque Dio.
Elaborando concetti di derivazione Aristotelica, Tommaso giungeva a dimostrare, con le cinque vie, la perfezione di Dio, creatore del mondo. puro intelletto e Provvidenza.
Perché dunque egli si contrappone agli interpreti arabi, i quali nelle dispute ammettono anch’essi l’esistenza di un Dio intelligente e creatore del mondo?
Gli interpreti arabi concepivano la creazione del mondo, come necessaria, introducendo una pericolosa dipendenza di Dio dalle sue creature. Se infatti, Dio, crea necessariamente, allora ha bisogno delle creature per realizzare la propria perfezione. Inoltre, se le creature procedono necessariamente, da Dio, fra esse ed il creatore non vi e’ una reale distinzione; ossia non sussiste separazione tra l’essere uomo e l’essere dio.
Tale distinzione per Tommaso e’ invece garantita dalla trascendenza e dall’imperfezione del mondo. L’atto creativo di Dio, e’ assolutamente libero ed in ciò consiste la sua grandezza, solo la creazione e’ dono del suo amore.
San Tommaso e la polemica con Sigeri di Bramante.
Sigeri di Bramante, ammetteva l’esistenza di un unico intelletto “agente” (per tutte le creature) distinto da un intelletto potenziale. Tommaso invece sostiene l’esistenza di entrambi; infatti l’intelletto di ogni essere e’ agente quando pensa i principi universali ed e’ potenziale quando riceve le rappresentazioni astratte per poi elaborarle nell’esperienza. E’ inutile avere un intelletto separato per Tommaso, ogni individuo deve agire, necessariamente secondo la propria natura. Così egli dimostrava, nelle dipuste teologiche, che non e’ necessario, scomodare Dio, per spiegare attività proprie dell’uomo; anzi fa parte della grandezza di Dio dotare le creature di un’essenza determinata e di libero arbitrio.
Sebbene Tommaso affermi che l’uomo e’ sinolo di forma (anima) e materia (corpo) se ne discosta quando sostiene che l’anima e’ immobile e può sussistere autonomamente rispetto al corpo. L’anima a differenza del corpo ha una propria natura ed e’ in grado di cogliere gli universali L’anima e’ anche autocoscienze.
Opere tomiste tra le più importanti.
Commento alle sentenze; De ente et essentia, la Summa contra Gentiles e la Summa Teologiae.
A Roma risiede :
Pontificia Università degli Studi San Tommaso d'Aquino.
Le sue radici storiche sono presso lo Studium medioevale dell'Ordine Domenicano.
Nel 1963, Giovanni XXII introdusse altre istituzioni di studi teologici e filosofici. VI e’ un’importante fondazione della Biblioteca Casanatense – illustre centro di studi teologici fondata da Girolamo Casanate (dec. 2 marzo .1700).
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